Vista la grande curiosità manifestata dalla maggior parte dei nostri clienti, abbiamo deciso di inaugurare il Blog del nostro B&B con una rassegna di articoli volti soddisfare ogni desiderio di conoscenza sulla nostra amatissima “Perla dell’Adriatico”: Polignano a Mare 😊
Per i più romantici, la nascita di Polignano è racchiusa in un’arcana leggenda, tramandata di generazione in generazione fino ai giorni nostri. Siamo all’incirca attorno al 101 a. C., Mario Gaio, console romano, veleggiava sull’adriatico con la sua flotta in soccorso del collega, il console Quinto Lutazio Catulo, impegnato a difendere i confini dell’Impero Romano dall’offensiva della tribù gallica dei Cimbri. Durante il viaggio un’imponente tempesta sorprese l’esercito romano che, in balia delle onde, rischiava una fine catastrofica e ingloriosa. Fu allora che Mario Gaio liberò il suo Falchetto, affinché questi potesse guidarlo nella ricerca di un porto sicuro nel quale trovare riparo. Nonostante le condizioni climatiche avverse, il Falchetto atterrò sul dirupo di una piccola baia incastonata fra le rocce, quella baia che ancora oggi rappresenta uno dei posti più suggestivi del mondo: Lama Monachile. La leggenda vuole che il piccolo Falchetto (“u’castarille” nel dialetto polignanese), salvando la vita a quel manipolo di valorosi soldati e al loro comandante, divenne l’effige della cives che il console Mario Gaio decise di fondarvi e che, quasi venti secoli più tardi, troviamo ancora impresso nel simbolo del Comune di Polignano a Mare. Lo stesso nome della cittadina pugliese deriverebbe da “Polimnia” (una musa romana) con cui Gaio Mario denominò la prima torre di vedetta.
Per quanto suggestiva e appassionante possa essere questa leggenda, la stessa non trova conferma in alcun archivio storico, la maggior parte degli studiosi, al contrario, ritiene che Polignano sia sorta su un insediamento urbano già preesistente. La paternità della fondazione, secondo alcuni, viene attribuita a Dionisio II detto “Il Giovane”, Tiranno di Siracusa, che nel IV secolo a. C. decise di istituirvi un presidio per il controllo delle rotte commerciali e militari nel Mar Adriatico, vedendo nella piccola roccaforte un punto strategico imprescindibile per le proprie mire espansionistiche. Molti storici, inoltre, attribuiscono a Polignano, una datazione ancora più antica: Polymnianum (la cui traduzione sta a significare “edificata in alto”) o Neapolis, come originariamente denominata, affonderebbe le sue radici nel Neolitico, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni manufatti del rilevante valore archeologico avvenuto in aree limitrofe rispetto al comune barese. Nella contrada di Santa Barbara, distante circa 3 Km dal centro cittadino in direzione Monopoli, è presente, infatti, un insediamento neolitico dal rilevante valore storico-culturale datato tra il VI e V millennio a.C. il sito è raggiungibile al seguente indirizzo: https://goo.gl/maps/sQgxLU36JXs. Per molti secoli zona strategica grazie alla sua posizione geografica, Polignano è stata sin dall’origine centro d’affari e rotte commerciali, soprattutto in epoca romana: il “Ponte della Via Traiana” rappresenta l’esempio più importante dell’influenza romana all’interno del piccolo borgo pugliese.
Posizionato proprio sopra Lama Monachile, poco più in basso ma parallelamente rispetto al ponte borbonico di più recente costruzione (edificato circa 200 anni fa), il “Ponte della Via Traiana” aveva lo scopo di collegare Roma a Brindisi e faceva di Polignano una tappa obbligata per ogni commerciante, uomo d’affari o viaggiatore che decideva di mettersi in cammino in una delle due direzioni. Rilevante anche l’influenza veneziana che nel corso del periodo Aragonese accrebbe i traffici marittimi e gli scambi commerciali con i villaggi confinanti, a quest’ultimi, inoltre, si deve la ricostruzione dell’Abbazia di San Vito dopo che questa venne rasa al suolo dagli Ottomani nel 1300.
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